la carne è debole sta pensando l’aspirante suicida disoccupato e intanto col rasoio affetta i polsi affogati nella vasca da bagno cazzo non c’è nemmeno l’acqua calda
l’acqua sparpaglia molecole di sangue come il vento le nubi rosse al tramonto scompone pezzi di orizzonte ma niente orizzonti o prospettive o futuro per il disoccupato aspirante suicida altro che la speranza è l’ultima a morire quella è già morta da un pezzo
le braccia sono ferme nell’acqua che si tinge di rosso e intanto la mano lascia il rasoio cadere sul fondo della vasca
e se immergi le orecchie puoi sentire che fa tonk e dalle orecchie arriva al cervello e dal cervello alla gola e dalla gola al cuore che non lascia ma raddoppia fa tonk tonk.
la vita è una lotteria tanti giocano pochi vincono molti perdono cazzo dicono tutte stronzate vaffanculo ma va’ vaffanculo
chissà se da morti si sogna chissà se si muore davvero e poi c’è un’altra vita e che razza di vita può essere mai senza vino senza sesso senza il profumo di un arrosto alla brace o di un fiore o una canzone dei beach boys
il sole cala piano mentre calano anche gli occhi del disoccupato aspirante suicida con la mente intorpidita e il volto esangue e uno strano sorriso sulle labbra screpolate
sorride immaginando l’incontro con san pietro alle porte dell’aldilà che gli chiede l’esperienza maturata i titoli conseguiti quello che sa fare insomma le sue aspirazioni se mi lascia il curriculum è meglio
ancora un ultimo sorriso pensando che pure all’aldilà non sanno che minchia fargli fare e rimane così disoccuppato per sempre