la zanzara piroetta sopra il lume attraversa la penombra inseguendo traiettorie casuali o forse no
il ronzio viene e va come il suono di una sirena lontana come il frigorifero come il fischio del vento fra le persiane
il volo disegna nella stanza invisibili ghirigori a ricalcarli diresti che assomigliano a quelli fatti dal bimbo sui giornali di papà
il bimbo riposa nel lettino con l’orsetto e tanti giochi colorati pure un libro aperto a pagina dodici
intanto il padre russa pare un trattore una ruspa a motore ma che cavolo può arare se non la notte e seminare sogni a casaccio
il volo dell’insetto continua sopra il bimbo che si agita sorride parla nel sonno dice ict unz poffi pum
la mamma accorre trafelata guarda il bimbo lo accarezza spegne il lume torna a letto sono appena le tre
il marito si sveglia lei borbotta non è niente lui la guarda poi sussurra dai vieni qui
la zanzara sorvola il lettino traccia nuove traiettorie scende lenta si poggia sul braccio del piccino
d’improvviso la mano si muove poi il braccio si muove tutto il corpo si muove la zanzara invece no
è rimasta spiaccicata sul cuscino ma voleva chiedere aiuto a quell’orsetto con gli occhi di vetro che non sanno piangere